4. La nascita di
Roma.
C’era una volta una principessa
di nome Rea Silvia. Era figlia di
Numintore, re di Alba Longa, la capitale di una piccola Lega di città dei
Latini, nel Lazio meridionale, una terra di paludi e di monti. Suo zio Amulio
aveva rubato il trono al fratello, il padre di Rea Silvia. Per paura che un
giorno un nipote gli portasse via il trono, aveva chiuso Rea Silvia nella casa
della dea del fuoco, dove era proibito sposarsi. Ma lei, di nascosto dallo zio,
amava un forte guerriero, Marte. Quando nacquero due gemelli, Romolo e Remo, Amulio
uccise Rea Silvia, rapì i bambini, li mise in una cesta e li abbandonò alla
corrente di un grande fiume. Una lupa, alla quale avevano ucciso i cuccioli, li
sentì piangere affamati e se li portò nella sua tana per sfamarli col suo
latte. Li proteggeva come se fossero i suoi cuccioli. Un giorno che la lupa era
andata a caccia, i gemellini piangevano affamati. Li sentì un pastore di nome
Faustolo, li prese e li portò a sua moglie Acca Larenzia. I due sposi, che
desideravano tanto dei bambini ma non ne avevano, li adottarono felici e li
allevarono come figli, in una capanna sul colle Palatino. Quando i gemelli
diventarono grandi e scoprirono la cattiveria di Amulio, assaltarono il
palazzo reale e uccisero lo zio, restituendo il trono al nonno.
Romolo allora decise di
costruirsi una città tutta sua sulla sommità del monte dove era cresciuto. La
chiamò Roma, dal suo nome. Però era da solo e allora aprì le porte della sua
città a tutti quanti fossero senza una patria. Arrivarono in molti, ma erano
solo maschi e perché Roma diventasse una città vera ci volevano anche le
donne. Allora una notte assaltarono il popolo vicino dei Sabini e rapirono
tutte le ragazze. I padri e i fratelli arrabbiatissimi corsero a liberarle.
Stava per scoppiare una guerra feroce, ma le ragazze si misero in mezzo e
convinsero tutti a mettersi insieme. I Sabini si trasferirono sul Quirinale,
uno dei Sette Colli di Roma e Romolo si associò al trono il loro re, Tito
Tazio: Roma è nata multietnica.
Così nacque il popolo dei Romani, un popolo
destinato a un grande futuro.
battute
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FINESTRELLE
1. Alba Longa era
la capitale della Lega Latina, una federazione tra le città latine, cresciute
da 8 fino a 30. Naturalmente la dimensione di queste città non era paragonabile
a quella delle città di oggi, erano poco più che grossi villaggi.
2. La leggenda
vuole che Alba Longa sia stata fondata da Ascanio, figlio dell’eroe troiano
Enea, il figlio di Afrodite scampato alla distruzione di Troia, la città sui
Dardanelli assediata e distrutta dagli Achei, indo-europei discendenti dei
feroci guerrieri-pastori che avevano assalito la grande cultura della Dea
Madre.
3. Resti di un
villaggio molto antico sono stati trovati effettivamente in cima ad uno dei
Sette Colli di Roma, il Campidoglio. Controllava il guado del Tevere, che si era
formato dove il fiume si era allargato formando l’Isola Tiberina.
Interessantissime ricostruzioni di questa fase si trovano nei Musei Capitolini.
4. Il successo di
Roma rispetto alle altre città latine fu dovuto alla sua funzione di
collegamento tra la federazione etrusca della Toscana e quella della Campania.
Dagli Etruschi i Romani presero moltissimi miti e leggende. Da loro impararono
anche a costruire l’arco in pietra.
5. Anche i Greci
della vicina città di Cuma influenzarono moltissimo l’antica Roma. Le lettere
della scrittura dei Romani sono derivate direttamente da quelle greche. Quasi
tutte le divinità della religione romana sono, con nomi diversi, le stesse di
quelle dei Greci.
6. Circondati da
nemici, i Romani guidarono la resistenza dei Latini e sostituirono presto Alba
Longa alla testa della Lega Latina. La serie lunghissima di guerre sostenute
dall’antica Roma fu per molti secoli una serie di guerre di difesa.
7. Le guerre di
Roma cessarono di essere guerre di difesa con le guerre puniche. Da allora il
territorio controllato da Roma si allargò progressivamente fino a comprendere
un terzo dell’intera popolazione umana del pianeta.
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