5. Roma repubblicana.
Per qualche centinaio di anni
Roma aveva avuto un re, era stata una monarchia. Ad un certo punto i Romani
decisero che un uomo solo al comando era pericoloso. Cacciarono il re e diventarono
una repubblica, perché volevano che chi comandava fosse eletto da tutti i cittadini
e restasse a capo solo per poco tempo.
Si difendevano dai nemici con due
legioni di soldati-cittadini. Tutti i Romani erano divisi in 193 centurie.
Quando un nemico attaccava la città, ogni centuria doveva mandare 100 soldati
già armati, divisi in due armate, chiamate legioni. I nemici che accettavano la
sconfitta diventavano alleati e alcuni addirittura cittadini, così il popolo
romano diventava sempre più numeroso.
A capo di tutto c’erano due Consoli;
erano forti come re, ma restavano in carica solo un anno. Comandavano le due
legioni, una ciascuno. Erano scortati da 12 littori, che portavano sulla
spalla il littorio, un fascio di bastoni per bastonare subito sul posto chi
non rispettava la legge. In casi straordinari tutte le magistrature venivano
sospese e sostituite da un Dittatore, che restava in carica sei mesi. Un
dittatore esemplare fu Cincinnato. Stava arando il suo campo quando vennero a
dirgli che lo avevano fatto dittatore, perché i nemici avevano circondato le legioni
romane e Roma era in pericolo. In 16 giorni Cincinnato liberò le legioni,
sconfisse il nemico, celebrò il trionfo e tornò ad arare il suo campo.
Grande importanza nella storia di
Roma ebbe l’assemblea del Senato. Decideva la pace e la guerra e sceglieva le
leggi da sottoporre al voto del popolo nei Comizi Centuriati. Le leggi sono le
regole per vivere insieme, uguali per tutti e immutabili, sottratte al
capriccio del momento. Sono le leggi e il rispetto delle leggi che fanno i
cittadini, allora come oggi.
I Romani erano divisi in due
classi, i Patrizi e i Plebei. Per farsi difendere i Plebei si eleggevano i
Tribuni della Plebe. I Tribuni più famosi furono i fratelli Tiberio e Caio
Gracco, che tentarono di dividere fra tutti la terra dei più ricchi, perché
nessuno restasse povero.
Questa organizzazione democratica
fu la forza di Roma.
battute
1967
FINESTRELLE
1. Elettori erano
tutti i cittadini maschi. Roma aveva tre differenti sistemi elettorali. I comitia curiata tenevano conto della
residenza, i comitia tributa della
famiglia, i comitia centuriata del
reddito e dell’età.
2. Roma era una
repubblica oligarchica, perché in realtà il potere ce l’avevano i più ricchi
attraverso i comizi centuriati. Erano 193, 90 dei patrizi, 90 dei plebei 13 dei
ricchi cavalieri. E vinceva chi otteneva la maggioranza delle centurie, non la
maggioranza dei votanti. E i plebei, che erano molto più numerosi, non
vincevano mai.
3. L’appartenenza
alla centuria dipendeva dalla ricchezza posseduta da ciascuno. Nella prima
classe c’era chi guadagnava più di 100.000 assi; si dividevano in 80 centurie.
Via via fino alla quinta classe, quella di chi guadagnava da 25.000 a 11.000
assi; si dividevano in 30 classi. La classe più numerosa era quella dei senza
reddito, ma formava un’unica centuria.
4. Le
magistrature, erano annuali e collegiali, nel senso che erano almeno in due per
ogni magistratura e restavano in carica solo un anno. Oltre ai 2 consoli
c’erano da 2 a 8 pretori, 2 censori, 2 edili, da 2 a 20 questori, da 2 a 10
tribuni della plebe, 1 Pontefice Massimo.
5. Il Senato aveva
900 membri ed era composto da ex-senatori ed
ex-pretori; i censori potevano decidere la cooptazione o l’esclusione di
qualcuno.
6. Famoso
l’apologo di Menenio Agrippa. Durante una rivolta dei Plebei, che si erano
ritirati sul monte Aventino perché volevano l’uguaglianza con i Patrizi,
Menenio Agrippa spiegò che se lo stomaco si ribellava, tutto il corpo era
danneggiato, perché ogni sua parte era importante e doveva cooperare per il benessere
dell’intero corpo, così come le due classi per il benessere di tutta la
Repubblica.
7. Quando Roma
conquistò terre molto lontane, il capo dell’esercito dovette restare in carica
per più di un anno, fino a guerra finita. Cominciò a essere chiamato imperator. Col tempo acquistò tanta
importanza, da diventare il vero capo di Roma, più dei consoli e più di tutte
le altre magistrature. Era nato l’Impero Romano.
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